LA PRIGIONIA E LA MORTE

Il 17 febbraio 1941 Massimiliano viene arrestato in Polonia dalle SS e trasferito nel campo di concentramento di Auschwitz, dove è destinato ai lavori forzati. Divenuto il prigioniero n. 16670 testimonia il Vangelo della carità fino ad offrire spontaneamente la vita per uno sconosciuto, condannato a morte per rappresaglia nel bunker della fame.
Il 14 agosto 1941, vigilia dell’Assunta, viene ucciso con un’iniezione di acido fenico. Il 15 agosto il suo corpo è bruciato nel forno crematorio del campo e le sue ceneri sparse al vento, ma da quel momento la sua santità e la sua eredità spirituale e apostolica si diffondono in tutto il mondo.
Il 10 ottobre 1982 Giovanni Paolo II lo proclama Santo come martire della carità.