
Giulia -Volontaria 2024
Mi chiamo Giulia, ho 34 anni e sono originaria di Abano Terme ma dal 2015 mi sono trasferita a Roma per lavoro allontanandomi così da casa. Questo 7 Agosto, grazie alla conoscenza di alcune Missionarie che mi hanno consigliata, ho deciso di partire per 3 settimane di volontariato in Brasile, precisamente a Riacho Grande al centro sociale “Massimiliano Kolbe”, insieme ad altri 8 ragazzi. Durante gli incontri precedenti alla partenza scrissi che la motivazione di partenza era la curiosità, condivisione e cooperazione. Ora dopo circa un mese dal rientro, mentre sto ancora cercando di elaborare e immagazzinare quello che mi è accaduto, penso che la motivazione più grande sia ESSERE. Ho passato gli anni ecedenti alla partenza puntando tutto sul FARE, perdendomi invece cosa mettevo di mio dentro a questo. Così sono partita bella carica di voglia di…. fare e arrivata abbiamo avuto un’accoglienza incredibile. Prima ancora dei bambini del centro, delle Missionarie. Già solo quello è servito a far vacillare anni di costruzione della mia vita. Questo sembra apparentemente un disastro invece mi ha posto una bellissima domanda che mi chiede “su quali basi ho e sto costruendo la mia vita?”. Semplicità era la parola quotidiana, una colazione con caffè, latte (che a casa tracanno senza sentirne nemmeno il sapore), pane con marmellata di Goiaba e formaggio (delizioso), sorrisi (ma di quelli che appena sveglia li guardi e ti cambiano già la giornata) e condivisioni non parole… e poi via alla scoperta del centro sociale. C’era tanta curiosità si, mi domandavo “chissà come sono i bambini” “chissà come reagiranno e reagirò io a loro” “riuscirò ad accoglierli?” tutto questo in macchina nel tragitto per arrivare.. sentivo anche paura per il nuovo e lo sconosciuto. Siamo arrivate e uscita dalla macchina ho visto che sotto ad una tettoia ci aspettavano tantissimi bambini, chi più chiaro di carnagione, chi più scuro, ma erano tutti là.. e anche noi.. siamo entrate dal cancello e ci hanno bloccate in riga davanti a loro, mi sono chiesta “ma parchè?”.. semplice ci avevano preparato una bellissima festa.. con una musica di sottofondo due bambini hanno preso il microfono e hanno detto “benvenuti!”.. in quel momento sono crollata in un pianto di commozione, ancora faccio fatica a comprendere la motivazione, ma in quell’istante mi sono sentita “svestita”, mi hanno messa a nudo nel tempo di uno sguardo. Io sempre molto pronta ad accogliere (forse), in così poco tempo ho imparato quanto invece sia difficile e complesso ma davvero meraviglioso ACCETTARE DI SENTIRSI ACCOLTI, ACCETTARE DI ESSERE UNA BENEDIZIONE per qualcuno. Cioè una persona che nella sua totale libertà si mette davanti a te e ti accoglie e accetta per come sei, per appunto il tuo essere, è splendido ma a volte può fare anche molta paura.. non mi dilungo moltissimo ma questo episodio insieme all’incontro della moglie del pescatore e ad un altro episodio avuto con una ragazza del gruppo con cui ad oggi si sta creando una bellissima (spero) amicizia mi hanno dato la possibilità di creare una crepa in un vaso (la mia vita) costruito da me.. perché mi hanno permesso di osservare, che seppure mi reputassi una brava ragazza, una persona di buon cuore e penso di esserlo a volte non vedo oltre il mio naso.. ma ho scoperto una cosa ancora più bella.. ossia che se mi impegno un po’ e vado oltre quello che io vedo, quello che io penso, quello che io sento poi l’orizzonte è il mio aggiunto a quello dell’altro e così le possibilità, le strade da percorrere possono moltiplicarsi e tutto questo su una base comune.. la GIOIA e pure condivisa! Da questa esperienza, di cui ho detto forse mezza cosa di quello che ho provato, mi porto a casa l’importanza di dare valore alle parole di provare sempre a prendere il nettare degli eventi che mi accadono, l’importanza di stare nella bellezza di sentirmi accolta e di sentirmi che siamo un po’ tutti delle benedizioni. E un’altra cosa senz’altro non meno importante, questa esperienza mi ha aiutata a credere sempre che ci sia speranza! Perché il centro sociale, gli educatori e tutte le persone che là ci lavorano la trasmettono con la loro presenza ed a me è arrivata come energia straripante! Grazie davvero di cuore, a tutti quanti.
Giulia